Emessa il I novembre 2023 una fatawa dello IUMS, Unione Internazionale degli Studiosi Musulmani, il quale dichiara di intervenire per salvare Gaza e i palestiense a tutti i livelli, quello umanitario, quello diplomatico, quello morale e quello interventista.
La fatwah è un autorizzzione a muoversi per tutti i musulmani, leggittimati per ogni azione per la salvezza della Ummah. Di seguito l’intero documanto:
Nel nome di Dio, il Misericorde, il Misericordioso.
Sia lode a Dio, il Sostenitore dei mujaheddin, il Soccorritore degli oppressi, il Risponditore alle preghiere degli afflitti, il Misericordioso verso le donne e i bambini, gli orfani e i bisognosi, lo Sconfiggitore dei tiranni occupanti, Colui che scuote la fondamenta degli infedeli aggressori, il Deludente delle speranze degli ipocriti e degli scoraggiati, e il Ravvivatore delle coscienze degli discernenti:
Per quanto riguarda quanto segue
Il Comitato Ijtihad e Fatwa dell’Unione Internazionale degli Studiosi Musulmani è in riunione permanente e continua per dare seguito a questa brutale aggressione da parte dei criminali sionisti contro il popolo di Gaza. Questo per proclamare la verità e spiegare il dovere della Ummah verso ciò che sta accadendo al nostro popolo a Gaza, e sulla base di tale dovere legale degli studiosi verso la prima questione della Ummah, la questione della Palestina, ha emesso una fatwa come segue:
1- È legalmente richiesto che i regimi al potere e gli eserciti ufficiali intervengano urgentemente per salvare Gaza dal genocidio e dalla distruzione globale, nel pieno impegno del dovere di sostenere la Palestina religiosamente, politicamente, legalmente e moralmente, in conformità con i patti internazionali e gli obiettivi strategici interessi della regione e della Ummah, e in conformità con il loro legittimo mandato sui popoli.
2- Il dovere di intervento militare e di fornitura di attrezzature e competenze militari è giuridicamente vincolante, secondo quanto segue:
a) In primo luogo, all’interno della Palestina, a livello dell’Autorità Palestinese e di tutte le fazioni della resistenza in
Cisgiordania e nelle aree del 1948.
b) Sui paesi circostanti, a cominciare dall’Egitto, poi Giordania, Siria e Libano
c) Su tutti i paesi arabi e islamici, in coordinamento con l’interno palestinese e i quattro stati circostanti, nell’ambito di
un’alleanza urgente che superi lo stato di esitazione e debolezza che dura da decenni, che ha portato l’occupante a continuare i suoi
crimini illimitati, che sono diventati un avvertimento di un olocausto generale e globale e di un collasso globale della regione e dei
dintorni.
3- È dovere legale degli studiosi, delle élite e di tutti i tipi di organismi intraprendere azioni urgenti per svolgere il proprio dovere. Dalla pressione sui regimi al potere, sugli eserciti ufficiali e sulle istituzioni politiche legislative, parlamentari e giudiziarie affinché intervengano con urgenza e agiscano rapidamente e si assumano le proprie responsabilità religiose, storiche, costituzionali e strategiche.
4- La cosa più pericolosa che affligge le persone è lo stato di disperazione nel far valere i propri diritti e nel respingere le ingiustizie contro di loro, che può essere foriero di disordini generali di cui solo Dio conosce la portata e gli esiti, soprattutto di fronte alla recente aggressione sionista con piena e scandalosa e provocatorio sostegno occidentale, e il tradimento della resistenza e delle centinaia di milioni che la sostengono, e lavorano per sradicare ogni organo, imprigionare ogni voce e mettere a tacere ogni anima, allo scopo di annientamento generale, distruzione globale e sostituzione della terra con qualcosa di diverso dalla terra, così come di fronte a percorsi di futilità, procrastinazione, menzogna e tradimento, per decenni e decenni, senza alcun risultato, ma piuttosto con maggiore distruzione, sfollamento, insediamenti e continue aggressioni e corruzione.
5- Riguardo al sostegno globale occidentale: militare, finanziario, mediatico, diplomatico e strategico. È imperativo che i paesi arabi e islamici reciprochino militarmente, finanziariamente, nei media, diplomaticamente e strategicamente, al fine di raggiungere l’equilibrio internazionale e prevenire la tirannia che potrebbe essere affrontata con disordini che potrebbero annunciare il collasso. È inconcepibile che gli eserciti ufficiali, che contano quattro milioni e per i quali vengono spesi 170 miliardi di dollari ogni anno, restino confinati nelle loro caserme, le loro armi arrugginiscano, i loro sistemi crollino, la nazione crolli e il mondo crolli.
6- La Jihad e la fornitura di attrezzature in Palestina sono un dovere legittimo e una responsabilità islamica e umanitaria. È vietato dalla legge islamica tacere sull’aggressione e non respingerla con il movimento dei regimi dominanti e degli eserciti ufficiali. Lasciare Gaza, Al-Aqsa, Gerusalemme e la Palestina per l’annientamento e la distruzione è un tradimento di Dio, del Suo Messaggero e dei credenti, ed è uno dei peccati maggiori e il più grande dei peccati. Con Dio Onnipotente.
Emesso dal Comitato Ijtihad e Fatwa dell’Unione Internazionale degli Studiosi Musulmani
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