In data 04/05/23 il presidente Raffaello Villani ha protocollato per la terza volta consecutiva la domanda di richiesta per avere aree cimiteriali nel Comune di Lecce, per i residenti del suddetto comune di fede musulmana.

Già nel 2018, precisamente il 07/09/2018, fu protocollata la prima domanda e dall’assessore in questione, Sergio Signore, ricevemmo dopo qualche giorno una risposta abbastanza denigrante nei confronti dei leccesi nati e vissuti a Lecce: “a quanto ne so gli islamici vogliono essere seppelliti a casa loro”. Il caro assessore probabilmente consigliato male da chi si si auto proclama rappresentante di tutta la comunità musulmana, ha dimenticato che le seconde generazioni e gli italiani di fede musulmana, hanno come casa Lecce e non altro, o per l’assessore essere musulmano indica assolutamente essere marocchino o tunisino o egiziano? Dimostra molta conoscenza del suo territorio e del suo elettorato, questo assessore.

L’articolo con questi commenti fu stampato il 12 settembre 2018 sul Quotidiano di Lecce, dove, tra l’altro, anche un altro assessore, quello alle “Pari opportunità”, diceva che già avevano avviato delle trattative anche con il Vito Fazzi di Lecce e che il Comune era impegnato con l’auto proclamato “imam di Lecce” per svolgere “esigenze più impellenti per la comunità”. Esigenze che a cinque anni di distanza ancora devono essere espletate, visto anche gli ultimi accadimenti di salme musulmane che sono state costrette a essere sepolte in luoghi non idonei. Sarebbero queste le esigenze cui avrebbe dato priorità l’assessore?

Volevo ricordare, tra l’altro che l’autorizzazione della pratica della circoncisione, non dipende da un comune, ma dalla Regione o dallo Stato. Prima di affermare certe cose, bisognerebbe quanto meno informarsi visto che si svolge una carica al servizio della comunità.

La cosa che ancora è più grave apparsa in quell’articolo è che l’auto proclamato “imam di Lecce”, ha avuto il coraggio di mettere in cattiva luce e parlare male di suoi stessi “fratelli e sorelle” nella fede, dimenticandosi i valori base della religione musulmana proprio nell’avere a che fare con gli stessi musulmani, che a quanto pare non conosce, nonostante continui, tutti i venerdì, dalla sala di preghiera a San Pio, a compiere l’orazione settimanale.

Racconta che un’associazione domiciliata a Parabita non può interloquire su altre città d’Italia, nonostante l’associazione è “nazionale”, sarebbe come dire che lui nato e vissuto straniero, non dovrebbe affatto aver a che fare con la città di Lecce?

Resta il fatto che nonostante tutte le chiacchiere fatte dopo la richiesta del 2018 e rimaste nel vuoto, l’Associazione ha riproposto la domanda il 10 dicembre del 2019, ed ancora una volta dal Comune di Lecce si è fatto “orecchie da mercante”, tanto che negli ultimi mesi, dopo ben cinque anni di parole gettate al vento, alcune morti di fedeli musulmani, hanno dovuto sopportare il trattamento non consono alla normale sepoltura che ogni essere umano merita.

Questi sono i fatti impellenti e gli accordi presi in precedenza con rappresentanti della comunità musulmana? Tale personaggio rappresenta null’altro che sé stesso e, farebbe bene a farlo meglio di come continua a farlo.

L’Associazione, si è fatta di nuovo carico delle necessità della comunità e il giorno 4 maggio 2023 ha ripresentato di nuovo la richiesta corroborata da un accordo fatto con l’agenzia funebre Celis, che sarà di supporto per tutte le pratiche che riguardano lo svolgimento dei riti funebri.

Con la speranza che questa volta, il Comune non dia voce a persone che rappresentino solo se stesse, possa dare voce alla comunità che aspetta da più di un lustro un diritto sancito dalla legge DPR n 285/90 articolo 100, ricordando al lettore e alla comunità salentina, che le scuole di Lecce, possono avere la mensa halaal, grazie all’Associazione e non ad altri che mostrano solo arroganza e appariscenza.

In allegato la richiesta al Comune di Lecce:

PrtAF0025_Aree_Cimiteriali_23  

In allegato Comunicato Stampa:

 

 

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