Sul form di dipartimento Fatima ci è arrivata questa segnalazione:

“Buongiorno,

Vi contatto per ricevere delucidazioni su una materia a me molto cara.

Sono donna italiana cristiana praticante non sposata, senza figli e vivo In Kuwait dove al lavoro ho conosciuto un collega musulmano e pian piano ci siamo innamorati. Unico problema è che lui ha moglie e una figlia in Sri Lanca.

Inizialmente ho detto che se voleva me avrebbe dovuto divorziare dalla moglie che non ama e non ha mai amato in quanto scelta dal padre per lui. Lui accetta inizialmente poi ci ripensa in quanto non se la sente di danneggiare la figlia ed il rapporto che ha con lei e mi propone di sposarlo come seconda moglie dato che per legge lui puo’ fare.

o lo lascio, poi però pian piano ci penso e ripenso e non mi sembra più un’idea così aliena come lo erainizialmente; è una bella persona e le sue intenzioni sono buone, lui non vuole vivere in peccato con me e nemmeno io dato che non ho mai commesso alcun peccato carnale in passato.

Il sentimento che ci lega è sincero. Il matrimonio verrebbe celebrato in Kuwait. Vorrei sapere se esiste qualche maniera per non essere perseguibile penalmente al mio rientro in Italia. La prima moglie non verrebbe mai in Italia.

La domanda: è reato comunque se il matrimonio non viene registrato? Chi può registrare il matrimonio? Se non lo registro in comune io ma lo fa un conoscente geloso si rischia la prigione?
Se non si registra ma qualcuno avvisa le autorità e’ perseguibile penalmente?
Chi dei 2 è perseguibile penalmente e se ci fosse modo legale di evitare problemi?

Premetto che non mi sposerei senza il benestare della prima moglie.

Grazie mille per l’aiuto.

Cordiali saluti”

Innanzi tutto ringraziamo  la signora per averci contattato.

Questo dei matrimoni è un grande problema che si riscontra spesso, specialmente in quelli misti. La signora è di diversa religione e non vive in Italia, ma è cittadina italiana e quindi è sottoposta alle leggi  italiane.

In Italia la poligamia è reato, quindi la signora se decide di sposare l’uomo commette reato e rischia l’arresto appena mette piede sul territorio italiano(ambasciata compresa).

Già questo dovrebbe farla desistere dal contrarre matrimonio. Lo stesso se la signora lo effettua in Kuwait. Per farlo necessita del nulla osta del governo italiano, quale poi viene consegnato l’atto matrimoniale una volta effettuato. Ciò metterebbe la signora a rischio perché l’uomo ha già contratto matrimonio nel suo paese.

Se il matrimonio non è registrato in Italia non può neanche esserlo in Kuwait, in quanto alcuni atti sono giustificati e legiferati da accordi bilaterali. Quindi non può fare un matrimonio nascosto in Italia e attivo in Kuwait.

Per la legge musulmana il matrimonio per essere valido bisogna della testimonianza di due persone verificate da un giudice e quindi di conseguenza l’atto va registrato. Questo comporta la trasmissione al consolato italiano e, quindi ricadiamo nel caso precedente.

Se il matrimonio viene fatto esclusivamente in moschea, non ha nessun valore, dato che nei paesi musulmani questo non è concesso.

Il consiglio dato alla signora è quello di non sposare l’uomo sino che egli non decida di divorziare dalla prima moglie. Altra soluzione se non lasciarlo in modo definitivo non può essere perseguita.

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