Messaggio del Presidente Raffaello Yazan Villani per puntualizzare su un articolo uscito oggi (ndr) su un quotidiano della città di Lecce.
Raffaello Yazan Villani:
“Tendo a precisare e chiarire alcuni punti in modo da avere un quadro completo della situazione.
L’Associazione è neo costituita e vuole intraprendere un percorso di dialogo con tutti, indipendentemente dal credo religioso e politico.
La richiesta, di cui si scrive, è stata protocollata anche all’attenzione dell’Assessore, quindi ne era ha conoscenza. Se avrà il piacere, la incontrerò, con i miei collaboratori, per conoscere meglio la struttura associativa, e avviare un dialogo istituzionale tra le parti.
Per quanto riguarda l’area cimiteriale è un progetto che andrà affrontato nel tempo, non è imminente poiché la proposta riguarda i cittadini musulmani residenti con interi nuclei familiari, che nascono e vivono a Lecce, senza contare i musulmani italiani, come me, essendo questa la nostra Città e il nostro Paese.
Noi camminiamo sulla via del dialogo e delle collaborazioni, e queste sono più che apprezzate. Capisco che iniziamo a suscitare gelosie, ma non è moralmente corretto mentire, poiché le spese dell’eventuale area cimiteriale, che nessuno ha mai detto o scritto siano a carico del Comune(che è indebitato, come riferito nell’articolo). Esse spettano a chi di competenza, come la legge e la costituzione italiana (che qualcuno non conosce) lo prevede. Quest’aspetto era sottointeso da italiano, ma comunque, se c’è ne fosse stato il bisogno, sarebbe stato chiarito durante un eventuale incontro con chi di dovere.
D’altra parte apprezzo molto che siano iniziati percorsi di dialogo e fatti molti passi avanti, grazie all’attuale amministrazione, ma questo non vuol dire che non ci possano essere migliorie e nuovi propositi. L’Italia è un Paese democratico, ed essendo io, in prima persona, cittadino italiano e leccese, e anche Presidente dell’Associazione, mi sono sentito in dovere morale di esprimere una richiesta legittima, poiché nell’Islam non esiste una figura che lo rappresenti. Non capisco il perchè si voglia impedire a un’associazione propositiva di collaborare per il bene dei propri cittadini e dei miei fratelli e sorelle musulmane, con denigrazioni verso il lavoro personale.
E da musulmano e italiano, non accetto, e la mia fede me lo conferma, che un fratello, non possa esprimere o esporre un suo parere o un suo punto di vista, specialmente dove si è nati e cresciuti, continuando a viverci. Cosa che alcuni dovrebbero capire e rispettare essendo stati accolti con ogni riguardo, proprio a casa mia.”
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